Legge regionale n. 74 del 17 dicembre 1979  ( Versione vigente )
"Stato giuridico e trattamento economico del personale regionale, recepimento dei contenuti dell'accordo relativo al contratto nazionale per il personale delle Regioni a Statuto ordinario."
(B.U. 18 dicembre 1979, n. 51)

Sommario:               

Il Consiglio regionale ha approvato.

Il Commissario del Governo ha apposto il

visto.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

promulga

la seguente legge:

Titolo I. 
L'IMPIEGO REGIONALE
Capo I. 
ORDINAMENTO E LIVELLI PROFESSIONALI
Art. 1. 
(Finalità della legge)
 
Con la presente legge la Regione recepisce i contenuti del contratto nazionale per i dipendenti delle Regioni a Statuto ordinario per il triennio 1976-1978 e disciplina, in conformità, il rapporto di impiego e lo Statuto del proprio personale.
Art. 2. 
(Livelli funzionali e ruolo organico)
 
Il personale regionale è inquadrato in un unico ruolo in 8 livelli funzionali distinti per contenuto professionale e retribuzione, secondo le norme della presente legge.
 
Art. 3. 
(Primo livello funzionale)
 
Sono inserite nel primo livello le posizioni di lavoro che concernono esclusivamente attività di pulizia: trattasi di prestazioni elementari che non richiedono alcuna preparazione specifica. Per l'accesso al livello è richiesto il compimento della scuola dell'obbligo.
Art. 4. 
(Secondo livello funzionale)
 
Sono inserite nel secondo livello le posizioni di lavoro comportanti esecuzione di mansioni elementari, lo svolgimento delle quali prescinde dal possesso di conoscenze tecniche preliminari. Richiede utilizzazione di strumenti o apparecchiature semplici o comunque di uso elementare o comune.
 
L'esecuzione di compiti è svolta in modo integrato, configurando una unica posizione di lavoro. Il livello è caratterizzato da:
 
- iniziativa nell'ambito delle istruzioni ricevute e/o dei compiti attribuiti;
 
- autonomia vincolata da istruzioni semplici;
 
- apporto individuale che non comporta trasformazione del prodotto, ma la sola conservazione, riproduzione o dislocazione del medesimo.
 
Il personale compreso nel livello è addetto a compiti di anticamera e aula, regolando l'accesso del pubblico agli uffici e fornendo informazioni semplici; di custodia, di sorveglianza di locali e uffici, nonché della loro apertura e chiusura, di ricezione e smistamento di telefonate da centralini semplici; di dislocazioni di fascicoli e oggetti di ufficio; di prelievo, distribuzione e spedizione di corrispondenza; di commissioni anche esterne al luogo di lavoro; di esecuzione di fotocopie, di ciclostilati e di fascicolature.
 
Per l'accesso al livello è richiesto il compimento della scuola dell'obbligo.
Art. 5. 
(Terzo livello funzionale)
 
Sono inserite nel terzo livello le posizioni di lavoro che comportano esecuzione di mansioni tecnico-manuali elementari e/o amministrative semplici, lo svolgimento delle quali presuppone conoscenze preliminari non specializzate.
 
Richiede l'utilizzazione di mezzi, strumenti e apparecchiature anche complessi, ma di uso semplice e con carico della manutenzione ordinaria.
 
Il livello è caratterizzato da:
 
- iniziativa nell'ambito delle mansioni attribuite;
 
- un grado di autonomia vincolato da istruzioni semplici;
 
- prestazioni implicanti l'esposizione a rischi specifici conseguenti all'uso dello strumento tecnico utilizzato;
 
- apporto individuale diretto alla trasformazione del prodotto.
 
Il personale compreso nel livello è addetto a compiti di conduzione e manutenzione ordinaria di macchinari semplici, di impianti tecnici di varia natura (elettrici, termici, lavanderia, centri stampa, ecc.) o assimilabili; di conduzione e di manutenzione ordinaria di automezzi e di macchine semplici che comportino abilitazioni specifiche; di esecuzione di operazioni colturali agricolo-forestali; nonché di compiti amministrativi semplici.
 
Per l'accesso al livello è richiesto il conseguimento della scuola media dell'obbligo e, qualificazione professionale se richiesta.
 
Possono altresì accedere al livello 3° i dipendenti regionali purché abbiano conseguito la scuola dell'obbligo con una anzianità di servizio di 5 anni complessivamente maturati nei livelli 2° e 1° o di 3 anni nel livello 2°.
Art. 6. 
(Quarto livello funzionale)
 
Sono inserite nel quarto livello le posizioni di lavoro che comportano esecuzione di mansioni amministrativo-contabili e tecniche o tecnico-manuali, lo svolgimento delle quali presuppone rispettivamente preliminari conoscenze nel ramo amministrativo e preparazione professionale specializzata; richiede l'uso di mezzi o strumenti complessi o l'utilizzo di dati anche complessi nell'ambito di procedure prevalentemente ripetitive.
 
Il livello è caratterizzato da:
 
- autonomia vincolata da prescrizioni tecniche di carattere generale ovvero da prescrizioni particolareggiate ma complesse, nell'ambito di procedure e prassi definite;
 
- piena responsabilità dei propri compiti delle singole operazioni, i cui risultati sono soggetti a verifiche complete ma periodiche oppure immediate ma di massima;
 
- apporto individuale consistente nella capacità di trasformazione complessa del prodotto o finalizzato a miglioramento o semplificazione delle procedure che determinano lo svolgimento delle mansioni;
 
- rischi specifici derivanti dall'uso normale degli strumenti e delle attrezzature tecniche utilizzate.
 
Il personale compreso nel livello è addetto a compiti tecnici di natura specialistica nel campo agricolo-forestale e della installazione, conduzione, manutenzione e riparazione di impianti tecnici complessi; nonché a compiti esecutivi in materia amministrativa, contabile e tecnica, ivi comprese le attività di stenografia e/o dattilografia, mansioni queste ultime che - omogenee o complementari - costituiscono un'unica posizione dl lavoro.
 
Per l'accesso al livello è richiesto il conseguimento della licenza della scuola media dell'obbligo, e qualificazione professionale se richiesta.
 
Possono altresì accedere al livello 4° i dipendenti regionali purché abbiano conseguito la licenza di scuola media dell'obbligo con un'anzianità di servizio di 5 anni maturata complessivamente nei livelli 3° e 2° o di 3 anni maturata nel livello 3°.
Art. 7. 
(Quinto livello funzionale)
 
Sono inserite nel quinto livello le posizioni di lavoro che comportano attività nei settori tecnico, amministrativo e contabile di mansioni di ricerca, utilizzo ed elaborazione semplice di dati anche complessi e complessa di dati semplici. Richiedono conoscenze tecniche specializzate ed operative proprie della qualificazione professionale di base necessarie per l'accesso al livello.
 
Il livello è caratterizzato da:
 
- autonomia nell'ambito di prescrizioni di massima e complesse riferite a procedure generali e prassi definite;
 
- responsabilità professionale dei propri compiti: può comportare indirizzo tecnico di posizioni di lavoro a minor contenuto professionale o, in casi eccezionali e per unità operative a carattere esecutivo, una responsabilità di organizzazione. Il risultato del lavoro è soggetto a verifiche periodiche ed occasionali, anche complete;
 
- apporto organizzativo ampio in funzione della realizzazione dei compiti attribuiti ed iniziativa per il miglioramento della funzionalità dell'unità organizzativa in cui è inserito.
 
Nei corsi di formazione professionale: comporta attività di insegnamento anche con utilizzazione di apparecchiature, macchine, strumenti. Richiede conoscenze teorico-tecnico-professionali riconducibili alla professionalità prevista dai piani di insegnamento.
 
Il livello è caratterizzato da:
 
- autonomia nell'ambito della funzione docente;
 
- responsabilità professionale dei propri compiti;
 
- apporto didattico notevole in funzione dell'impostazione didattico-organizzativa del corso e, più in generale, del centro di formazione.
 
Per l'accesso al livello è richiesto il diploma di istruzione secondaria di 2° grado e/o diploma professionale, se richiesto.
 
Possono altresì accedere al livello 5° i dipendenti regionali in possesso di diploma di istruzione secondaria di l° grado oltre ad un'anzianità di almeno 5 anni maturata nel livello 4°.
Art. 8. 
(Sesto livello funzionale)
 
Sono inserite nel sesto livello le posizioni di lavoro che comportano attività di ricerca, studio ed elaborazione per la preparazione di provvedimenti tecnico-amministrativi o interventi preordinati all'attuazione dei programmi di lavoro alla cui impostazione sono tenute a collaborare nell'ambito dell'unità organica in cui sono inserite. La posizione di lavoro può comportare anche l'indirizzo di altre posizioni di lavoro a minor contenuto professionale.
 
Il livello è caratterizzato da:
 
- autonomia nell'ambito di prescrizioni di massima e complesse;
 
- responsabilità professionale dei propri compiti;
 
- apporto organizzativo ampio in funzione della realizzazione dei compiti attribuiti e da iniziative per il miglioramento della funzionalità dell'unità organica in cui è inserito.
 
Comporta responsabilità:
 
- delle attività istruttorie direttamente svolte o effettuate in collaborazione con posizioni di lavoro a minor contenuto professionale;
 
- degli orientamenti dati, a livello tecnico, ad altre posizioni di lavoro a minor contenuto professionale.
 
L'attività è soggetta a controlli e verifiche periodiche e di massima.
 
Nei corsi di formazione professionale: comporta attività di insegnamento teorico (cultura generale, lingue, ecc.).
 
Richiede, in stretta connessione con le caratteristiche dell'insegnamento da impartire, una preparazione di base corrispondente a quelle stabilite da analoghi insegnamenti teorici nella scuola media unica o in istituzioni scolastiche di livello superiore e riconducibile alla professionalità più in generale per l'accesso al livello.
 
Per l'accesso al livello è richiesto il possesso di un diploma di laurea.
 
Possono altresì accedere al livello 6° i dipendenti regionali in possesso di diploma di istruzione secondaria di 2° grado con un'anzianità di almeno 5 anni maturata nel livello 5°.
Art. 9. 
(Settimo livello funzionale)
 
Sono comprese nel settimo livello le posizioni di lavoro che comportano attività di ricerca, studio ed elaborazione per la predisposizione di provvedimenti od interventi diretti alla attuazione dei programmi di lavoro alla cui formulazione è tenuto a collaborare nell'ambito di una unità organica complessa.
 
La posizione di lavoro può comportare anche la responsabilità organizzativa di una unità di lavoro eventualmente prevista nell'ambito dell'unità organica complessa, con compiti di indirizzo delle attività degli addetti.
 
Il livello è caratterizzato da:
 
- autonomia per l'attuazione dei programmi di lavoro di competenza o assegnati all'unità organizzativa o a gruppi di lavoro, nonché per la realizzazione, sotto il profilo professionale, di attività di ricerca, studio ed elaborazioni affidate; l'autonomia è comunque esercitata nell'ambito di istruzioni di carattere generale o da eventuali indicazioni di priorità;
 
- apporto organizzativo per la formulazione di proposte per il miglioramento della funzionalità dell'unità organica complessa alla quale appartiene.
 
Comporta la responsabilità:
 
- delle attività direttamente svolte;
 
- delle istruzioni emanate nell'attività di indirizzo della eventuale unità di lavoro;
 
- delle attuazioni dei programmi di lavoro, esercitando controlli e verifiche periodici ed occasionali anche complessi.
 
L'attività è soggetta a controlli periodici e di massima sul conseguimento dei risultati previsti dai programmi di lavoro.
 
Per l'accesso al livello è richiesto il diploma di laurea e specializzazione e/o abilitazione professionale ove richieste dagli ordinamenti.
 
Possono altresì accedere al livello 7° i dipendenti regionali in possesso del diploma di istruzione secondaria di 2° grado con una anzianità di almeno cinque anni maturata nel livello 6°.
Art. 10. 
(Ottavo livello funzionale)
 
Sono comprese nell'ottavo livello le posizioni di lavoro che comportano attività di ricerca, studio ed elaborazione di notevole complessità diretta alla formulazione e realizzazione dei programmi nell'ambito delle competenze per materia o per obiettivo con la definizione dei processi attuativi.
 
La posizione di lavoro può anche comportare la responsabilità organizzativa dell' "unità organica complessa" di cui indirizza l'attività verificandone la rispondenza ai programmi di lavoro.
 
Il livello è caratterizzato da:
 
- autonomia rilevante per la formulazione dei programmi di lavoro dell'unità organica complessa eventualmente affidata e la conseguente organizzazione della stessa unità e per la realizzazione, sotto il profilo professionale, di attività di ricerca, studio ed elaborazione affidati, secondo gli indirizzi politico-amministrativi, i piani e i programmi anche pluriennali definiti dall'Amministrazione;
 
- apporto organizzativo rilevante per il miglioramento della funzionalità dell'unità organica complessa, alla quale appartiene o della quale è responsabile, in rapporto alla intera organizzazione regionale.
 
Comporta la responsabilità:
 
- delle attività direttamente svolte;
 
- delle istruzioni di carattere generale impartite;
 
- della formazione dei programmi di lavoro e del conseguimento, a livello generale, degli obiettivi stabiliti operando mediante verifiche e controlli saltuari e di massima anche sul conseguimento dei risultati previsti dai programmi di lavoro.
 
Il livello comprende posizioni di lavoro individuate, a livello di specializzazione, analogamente a quelle elencate al livello precedente.
 
Le posizioni di lavoro dell'ottavo livello richiedono peraltro una professionalità più elevata e sono istituite in rapporto alle esigenze funzionali dell'organizzazione.
 
Per l'accesso al livello è richiesto il diploma di laurea e specializzazione e/o abilitazione ove richieste dagli ordinamenti.
 
Compatibilmente con i posti messi a concorso possono altresì accedere al livello 8° i dipendenti regionali in possesso di diploma di istruzione secondaria di 2° grado con una anzianità di servizio di almeno cinque anni nel livello 7°.
Art. 11. 
(Funzione di coordinamento)
 
La funzione di coordinamento è disciplinata dall' art. 23 della L.R. 20-2-1979, n. 6 "Ordinamento degli uffici regionali".
 
L'incarico di coordinatore è conferito al personale che riveste il livello funzionale ottavo.
 
Il numero dei coordinatori non può superare il quarto della dotazione organica del livello ottavo.
Art. 12. 
(Accesso ai livelli del ruolo regionale e nomina)
 
La copertura dei posti previsti nel ruolo regionale avviene per pubblico concorso per esami o per titoli ed esami, fatte salve le norme sulle assunzioni obbligatorie.
 
Il concorso è indetto con deliberazione della Giunta Regionale.
 
Il concorso consiste in un accertamento comparato di idoneità attraverso la valutazione di eventuali titoli e/o di prove che possono essere scritte, pratiche ed orali, secondo modalità e procedimenti che saranno fissati nei singoli bandi di concorso e, comunque, rapportati alla professionalità richiesta per il posto messo a concorso.
 
Di ogni concorso è data notizia mediante pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione con la trasmissione del bando al Commissario del Governo, alle Amministrazioni Provinciali ed ai Comuni della Regione e, con ogni altra forma di pubblicità ritenuta opportuna.
 
Il numero di posti da mettere a concorso per ciascun livello funzionale viene determinato dalla Giunta Regionale nell'ambito dei posti vacanti; possono essere messi a concorso anche i posti che si rendano disponibili entro un anno dalla data di approvazione del bando.
 
Le nomine a tali posti sono conferite al verificarsi delle singole vacanze, qualora il concorso venga espletato prima.
 
Possono essere conferiti, oltre i posti messi a concorso, anche quelli che risultano disponibili, salvo che per quelli derivanti da aumento di organico, entro un anno dalla data di approvazione della graduatoria, utilizzando, secondo l'ordine la graduatoria medesima.
 
Nel caso in cui alcuni dei posti messi a concorso restino scoperti per rinuncia, decadenza o dimissioni dei vincitori la Giunta Regionale ha facoltà di procedere nel termine di un anno dalla data di approvazione della graduatoria ad altrettante nomine secondo l'ordine della graduatoria medesima.
 
Per l'assunzione al primo e secondo livello funzionale, la valutazione comparativa dei candidati può essere effettuata anche sulla base dei titoli relativi al carico familiare, allo stato di occupazione del candidato e dei componenti del nucleo familiare.
 
I dipendenti regionali privi del titolo di studio richiesto possono partecipare ai concorsi pubblici per posti appartenenti al livello immediatamente superiore a quello di appartenenza, purché provvisti del titolo di studio immediatamente inferiore e di una anzianità di servizio di almeno cinque anni nel livello di appartenenza.
 
Ai concorsi per posti del 3° e 4° livello funzionale possono partecipare i dipendenti dei due livelli immediatamente inferiori con cinque anni di anzianità complessiva nei due livelli o di tre anni nel solo livello immediatamente inferiore .
 
Sono esclusi dall'applicazione del precedente comma i posti per l'esercizio delle cui funzioni il possesso del titolo di studio sia prescritto dalla legge.
 
Un quarto dei posti messi a concorso, con arrotondamento all'unità superiore, è riservato ai dipendenti regionali di ruolo, in possesso dei requisiti stabiliti dai precedenti commi 10° e 11°.
 
La riserva non opera se il posto a concorso è uno solo. I posti non utilizzati per la riserva vengono attribuiti ai non riservatari.
 
Non possono beneficiare della riserva di posti i dipendenti regionali nei confronti dei quali, nel biennio precedente la data del concorso, sia stata adottata una sanzione disciplinare più grave della censura.
 
Qualora l'espletamento del concorso non dovesse assicurare la copertura di tutti i posti soggetti a riserva, quelli residuali saranno assegnati ai concorrenti dichiarati idonei, secondo l'ordine della graduatoria.
 
Per l'ammissione a tutti i concorsi banditi dalla Regione, sono valide le parificazioni fra i titoli di studio di norma richiesti per l'accesso ai singoli livelli ed i titoli di studio inferiori, uniti questi ultimi ad esperienze lavorative qualificate, di cui all'ultimo comma degli artt. dal 3° al 10° della presente legge.
 
Per il personale con peculiari professionalità, le modalità di reclutamento possono altresì articolarsi in due fasi distinte:
[1]
 
- la prima consistente in una selezione di candidati previo esame di titoli professionali e di servizio e previo colloquio per l'ammissione ad un corso finalizzato alla formazione specifica dei candidati stessi;
 
- la seconda di un accertamento sulla formazione conseguita nel corso stesso con conseguente predisposizione di una graduatoria di merito per il conferimento dei posti.
Le peculiari professionalità e le modalità di reclutamento di cui al comma precedente saranno determinate con Regolamento consiliare.
 
La norma di cui al comma precedente non si applica quando le funzioni connesse ai posti messi a concorso comportano, ai sensi delle leggi in vigore sull'ordinamento delle professioni, il possesso di uno specifico titolo di studio o di una specifica abilitazione professionale.
 
La nomina degli impiegati regionali è disposta dalla Giunta Regionale.
 
Gli effetti giuridici della nomina decorrono dalla data indicata nella relativa deliberazione; quelli economici dalla data di effettiva assunzione del servizio.
 
La destinazione del personale ai Servizi e sedi viene effettuata con provvedimento del Presidente della Giunta o dell'Assessore da Lui delegato.
 
Le destinazioni di personale agli uffici del Consiglio Regionale vengono disposte su richiesta dell'Ufficio di Presidenza, o, nel caso di proposte della Giunta, previo parere favorevole dell'Ufficio di Presidenza.
 
Gli artt. 14, 16 e 18 della L.R. 12-8-74, n. 22 , sono soppressi.
Art. 13. 
(Requisiti generali per l'ammissione ai concorsi)
 
I requisiti generali di ammissione ai concorsi sono i seguenti:
a) 
la cittadinanza italiana;
b) 
l'età non inferiore agli anni 18 e non superiore ai 35, elevabile a 40 per i posti dell'ottavo livello funzionale;
c) 
l'idoneità fisica all'impiego;
d) 
il possesso dei diritti civili e politici;
e) 
il possesso del prescritto titolo di studio;
f) 
buona condotta.
 
I predetti limiti di età non si applicano per gli impiegati di ruolo in servizio presso le Amministrazioni dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni, dei loro Consorzi e degli Enti pubblici anche economici. Per le categorie dei candidati a favore dei quali leggi speciali prevedono deroghe, trovano applicazione le norme vigenti per i dipendenti civili dello Stato.
 
I requisiti prescritti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine stabilito nel bando di concorso per la presentazione della domanda.
 
Art. 14. 
(Disposizione per assunzioni previste dalla L.R. 12-8-1974, n. 22 .)
 
Il secondo comma dell'art. 13 della L.R. 12-8-74, n. 22 , è sostituito dal seguente: "
- al personale come sopra assunto verrà corrisposto, per la durata del contratto il trattamento economico iniziale previsto dalle tabelle vigenti per il personale di ruolo dello stesso livello, in proporzione all'impegno orario settimanale richiesto; la malattia non interrompe il rapporto di lavoro, nei limiti previsti dalla normativa vigente.
 
Il quinto comma dell'art. 11 della L.R. 12-8-74, n. 22 , è sostituito dal seguente:
- i segretari particolari del Presidente della Giunta, del Vice Presidente della Giunta, degli Assessori,nonché del Presidente del Consiglio, dell'Ufficio di Presidenza, possono essere scelti tra i dipendenti regionali di livello funzionale non superiore al settimo. Ai segretari particolari, scelti al di fuori dell'Amministrazione Regionale spetta, per la durata dell'incarico, un compenso equivalente al trattamento economico iniziale del livello retributivo al quale l'interessato può accedere in relazione al titolo di studio posseduto; la malattia non interrompe il rapporto di lavoro, nei limiti previsti dalla normativa vigente.
Titolo II. 
STATO GIURIDICO
Capo I. 
DOVERI E DIRITTI CONNESSI ALL'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI
Art. 15. 
(Orario di lavoro)
 
(...)
[2]
 
(...)
[3]
 
Con le stesse procedure vengono individuati gli uffici regionali e le posizioni di lavoro per le quali esigenze funzionali richiedono l'articolazione dell'orario di servizio in sei giorni settimanali anziché cinque.
 
Ogni periodo di servizio continuativo, cui sono addetti particolari posizioni di lavoro (custodi, centralinisti, turnisti) non può eccedere, anche in deroga dell'orario di servizio complessivo, di norma le sei ore lavorative.
 
L'Amministrazione accerta anche con sistemi meccanici o elettronici il rispetto dell'orario di lavoro; l'accertamento deve riguardare i dipendenti di tutti i livelli funzionali.
 
I due giorni di riposo settimanale, di regola, devono coincidere con il sabato e la domenica.
 
Qualora al dipendente sia richiesto di prestare servizio in un giorno di riposo o festivo o non lavorativo, egli ha diritto di assentarsi dal lavoro nel giorno feriale successivo e di beneficiare della sola maggiorazione prevista per il lavoro straordinario.
 
Art. 16. 
(Prestazioni di lavoro straordinario)
 
In relazione ad eccezionali ed indifferibili esigenze di servizio, il dipendente, su disposizione dell'Amministrazione, è tenuto a prestare la propria opera fuori del normale orario di lavoro entro il limite massimo individuale di 150 ore annue.
 
La Giunta Regionale, con deliberazioni periodiche e previa ricerca di intesa sui criteri, tramite opportuno confronto con le Organizzazioni Sindacali, può disporre in deroga al limite massimo individuale di cui al precedente comma prestazioni di lavoro straordinario fino a 300 ore annue per particolari e definite funzioni o posizioni di lavoro.
 
La Giunta Regionale può altresì autorizzare, con effetto dal 1° febbraio 1981, in presenza di esigenze di carattere eccezionale e per specifiche posizioni di lavoro, previo confronto con le OO.SS. maggiormente rappresentative, un numero di dipendenti regionali non superiore al 2% dell'organico, ad effettuare lavoro straordinario oltre il limite individuale di 300 ore annue fermo restando i limiti di spesa di 150 ore annue pro-capite. I dipendenti cui può applicarsi la presente normativa sono quelli che operano in diretta collaborazione e per il funzionamento con gli Organi istituzionali dell'Ente.
[4]
 
Sono abrogati il penultimo e l'ultimo comma dell'art. 9, nonché gli ultimi commi degli artt. 10, 11, 12 della L.R. 12-8-1974, n. 22 .
Art. 17. 
(Congedo ordinario)
 
Il dipendente ha diritto, in ogni anno di servizio, ad un congedo ordinario irrinunciabile e retribuito di 26 o 30 giornate lavorative, a seconda che la settimana lavorativa sia articolata su 5 o 6 giornate; in tale congedo sono ricomprese le due giornate di congedo ordinario conseguenti alla soppressione delle festività di cui alla Legge 23-12-1977, n. 937 .
 
Al dipendente sono attribuite, altresì, quattro giornate di riposo da fruire nell'anno solare ai sensi della predetta Legge n. 937/1977 .
 
La ricorrenza del Santo Patrono della città in cui ha sede l'ufficio viene riconosciuta giornata festiva.
 
Il congedo ordinario deve essere usufruito entro il 31 dicembre di ciascun anno e, per almeno 15 giorni, in un unico periodo continuativo.
 
Ove non sia maturato un anno di effettivo servizio nell'anno solare, spetta il congedo in misura proporzionale al numero di mesi di servizio già compiuti.
 
Il godimento del congedo entro l'anno può essere rinviato o interrotto per eccezionali esigenze di servizio; in tal caso il dipendente ha diritto a fruire di tutto il congedo o della parte residua entro il 1° semestre dell'anno successivo. L'utilizzo del periodo di congedo ordinario è interrotto nel caso di ricovero ospedaliero o gravi malattie od infortuni gravi, adeguatamente documentati.
[5]
Art. 18. 
(Congedi straordinari retribuiti)
 
Il dipendente regionale ha diritto a congedi straordinari retribuiti nelle seguenti ipotesi e misure, con documentazione delle relative causali:
a) 
per contrarre matrimonio: nella misura di 15 giorni continuativi compreso quello di celebrazione del rito;
b) 
per esami: fino a 20 giorni nell'anno per le giornate di esame e di effettuazione di concorsi od abilitazioni, oltreché della giornata immediatamente precedente e seguente qualora la sede dove si effettua la prova disti oltre 100 Km. dalla residenza;
c) 
per donazione di sangue: per il giorno del prelievo;
d) 
per cure: fino ad un mese per mutilati, invalidi civili, invalidi di guerra o per servizio, previa idonea certificazione medica e con dimostrazione delle avvenute terapie;
e) 
per gravi motivi: fino a 5 giorni nell'anno;
f) 
per cure ai figli inferiori ai 3 anni e in stato di malattia: fino ad un mese nell'arco del triennio a trattamento intero;
g) 
per gravidanza e puerperio: nei limiti della Legge 30 dicembre 1971, n. 1204, con trattamento intero nel periodo di astensione obbligatoria, anteriore e successiva al parto. Per il periodo successivo al parto in cui la dipendente ha diritto ad astenersi dal lavoro, essa è considerata in congedo straordinario per maternità, con diritto al trattamento giuridico economico spettante in base alle vigenti norme per il personale statale.
[6]
h) 
per richiamo alle armi e per obblighi di leva: nei termini e con le modalità previste dalle Leggi vigenti; L'Amministrazione, inoltre, agevola la partecipazione degli impiegati a corsi di aggiornamento tecnico ed amministrativo di specializzazione scientifica e qualificazione organizzati da Università, Ministeri, Regioni, Enti pubblici, Istituti ed Enti mutualistici. Gli artt. 25, 26, 27, 30 e 34 della L.R. 12-8-1974, n. 22 , sono soppressi.
i) 
per la frequenza di corsi legali di studio: fino al limite individuale di 150 ore per anno scolastico, con l'obbligo di cessare immediatamente dalla fruizione ove la frequenza venga per qualsiasi ragione interrotta. L'Istituto si applica ad un numero di dipendenti non superiore al 3% del personale per ciascun anno scolastico.
 
L'Amministrazione, inoltre, agevola la partecipazione degli impiegati a corsi di aggiornamento tecnico ed amministrativo di specializzazione scientifica e qualificazione organizzati da Università, Ministeri, Regioni, Enti pubblici, Istituti ed Enti mutualistici.
 
Gli artt. 25, 26, 27, 30 e 34 della L.R. 12-8-1974, n. 22 , sono soppressi.
Art. 19. 
(Congedi straordinari non retribuiti.)
 
Il dipendente ha diritto a congedi straordinari non retribuiti per tutta la durata dello stato di malattia dei figli inferiori a tre anni, dopo il primo mese di congedo retribuito; tale congedo è computato nell'anzianità di servizio esclusi gli effetti relativi al congedo ordinario ed alla tredicesima mensilità.
 
Sono a carico del dipendente, per il periodo di fruizione del predetto congedo, le contribuzioni d'obbligo previsti, dalle norme vigenti per il trattamento di previdenza e quiescenza, mentre restano a carico dell'Amministrazione quelle di sua competenza per gli stessi titoli unitamente all'intero onere per il trattamento assistenziale.
 
Al dipendente possono, altresì, essere concessi congedi straordinari non retribuiti per gravi e motivate ragioni personali o di famiglia per la durata massima di un anno; tale congedo riduce proporzionalmente il congedo ordinario e non è utile ai fini della progressione giuridica, economica e del trattamento di previdenza e di quiescenza.
 
Art. 20. 
(Assenza dal servizio per malattia)
 
Il dipendente, in caso di assenza dal servizio per malattia, ha diritto al seguente trattamento economico:
 
- nei primi tredici mesi: intero;
 
- nei successivi sette mesi: ridotto al 50%.
 
È considerato assenza per malattia il congedo fruito per attendere a cure idropiniche e termali. Il dipendente è tenuto a documentare tale necessità, tramite produzione di certificato rilasciato dal medico curante attestante il tipo di cura cui deve sottoporsi, la durata delle stesse e la località prescelta. Al suo rientro il dipendente deve documentare all'Amministrazione l'avvenuta terapia.
[7]
 
Il tempo durante il quale il dipendente è assente per malattia, è computato per intero ai fini dell'anzianità di servizio, della progressione economica e del trattamento di previdenza e di quiescenza.
 
Per motivi di particolare gravità l'Amministrazione può consentire al dipendente, che abbia raggiunto i limiti previsti dal comma precedente, un ulteriore periodo di assenza senza assegni, di durata non superiore a sei mesi, durante il quale il dipendente ha diritto alla sola conservazione del posto.
 
Il periodo di assenza per malattia, per la parte eccedente i sei mesi in un anno, riduce proporzionalmente il congedo ordinario.
 
In caso di malattia o di altro grave impedimento alla prestazione del servizio, il dipendente deve darne immediata comunicazione, con qualsiasi idoneo mezzo, all'Amministrazione, indicando il proprio recapito.
 
Qualora lo stato di malattia si protragga per oltre due giorni, il dipendente deve altresì trasmettere all'Amministrazione certificato rilasciato dal medico curante, attestante la durata prevedibile della malattia.
 
L'Amministrazione può disporre accertamenti per il controllo della malattia denunciata, attraverso i servizi ispettivi dell'istituto assistenziale competente e, ove questi non siano in condizione di provvedere, a mezzo dell'Ufficiale sanitario o del medico designato da un ospedale a scelta dell'Amministrazione.
 
I predetti organi si avvarranno, successivamente, delle strutture dell'unità sanitaria locale competente per territorio.
 
Qualora l'esistenza o l'entità della malattia non venga riconosciuta in sede di controllo, oppure gli accertamenti non abbiano potuto aver luogo per fatto imputabile al dipendente, l'assenza è considerata ingiustificata agli effetti retributivi e disciplinari.
 
Gli artt. 28, 29 e 33 della L.R. 12-8-1974, n. 22 , sono soppressi.
Art. 21. 
(Cumulo periodi di assenza)
 
Due o più periodi di assenza per malattia si cumulano, agli effetti della determinazione del trattamento economico spettante, quando fra essi non intercorra un periodo di servizio effettivo di almeno tre mesi; a tal fine non si computano i periodi di assenza per congedo ordinario o straordinario retribuito.
 
Le assenze per congedo straordinario non retribuito e per malattia, non possono superare complessivamente i due anni e mezzo nel quinquennio.
Art. 22. 
(Patrocinio legale)
 
La Regione, nell'ambito della tutela dei propri diritti ed interessi, assicura l'assistenza in sede processuale ai dipendenti che si trovino implicati, in conseguenza di fatti ed atti connessi all'espletamento del servizio e all'adempimento dei compiti di ufficio, in procedimenti di responsabilità civile o penale, in ogni stato e grado del giudizio.
 
Nell'esame dei singoli casi, si avrà riguardo a tutti gli elementi di valutazione disponibili, compresi quelli attinenti a possibili conflitti di interesse fra l'Amministrazione e il dipendente chiamato in giudizio.
 
Una particolare attenzione verrà data ai casi in cui il fatto addebitato risulti commesso in relazione ad una disposizione, ad un ordine o istruzione generale o speciale formalmente impartita.
Art. 23. 
(Inidoneità fisica)
 
Al 2° comma dell'art. 53 della L.R. 12-8-1974, n. 22 , è aggiunto il seguente: "
Nei confronti del dipendente riconosciuto fisicamente inidoneo in via permanente allo svolgimento delle mansioni attribuitegli, l'Amministrazione non potrà procedere alla dispensa dal servizio per motivi di salute prima di aver esperito ogni utile tentativo, compatibilmente con le strutture organizzative dei vari settori, per ricuperarlo al servizio attivo, in mansioni diverse da quelle proprie della qualifica rivestita, appartenenti allo stesso livello funzionale-retributivo od a livello inferiore.
In quest'ultimo caso il dipendente avrà diritto a conservare il trattamento economico in godimento
".
Art. 24. 
(Equo indennizzo)
 
La Regione, per infermità riconosciuta da causa di servizio, corrisponde al dipendente un equo indennizzo per la perdita dell'integrità fisica eventualmente subita.
 
Valgono al riguardo le norme contenute nell' art. 68 del D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3 e negli altri artt. 48, 49 e 50 del D.P.R. 3 maggio 1957, n. 686 .
 
Si intendono estese alla legislazione regionale tutte le modifiche che le predette norme possano subire nel loro specifico settore di applicazione.
Art. 25.[8] 
(Commissione giudicatrice dei concorsi)
 
La Commissione giudicatrice di ciascun concorso viene nominata con deliberazione della Giunta Regionale ed è costituita come segue:
 
1 - dal Presidente della Giunta oppure da un Assessore o Consigliere regionale da lui delegato con funzione di Presidente;
 
2 - da 2 Consiglieri regionali designati dall'Ufficio di Presidenza, di cui 1 di minoranza;
 
3 - da due esperti della materia oggetto d'esame di cui uno può essere dipendente della Regione, di livello non inferiore a quello messo a concorso;
 
4 - da un rappresentante del personale scelto su terne proposte dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative .
 
Assiste in qualità di segretario un funzionario dell'Amministrazione designato dalla Giunta.
 
In caso di parità dei giudizi espressi prevale il voto del Presidente della Commissione.
 
In caso di assenza di un componente della Commissione per cause gravi e documentate, non dipendenti dalla propria volontà, che si protragga per due sedute consecutive, la Giunta Regionale provvede alla sua sostituzione, nel rispetto di quanto disposto dai commi che precedono.
 
La sostituzione a seguito di quanto previsto dal comma precedente di uno o più componenti della Commissione non comporta la rinnovazione delle operazioni concorsuali già acquisite.
 
Gli articoli 17, 5 e 6 della L.R. 12-8-74, n. 22 , sono abrogati.
Capo II. 
DIRITTI SINDACALI E POLITICI
Art. 26. 
(Diritti sindacali)
 
E' vietato ogni comportamento diretto ad impedire o limitare le libertà personali e sindacali dei dipendenti, l'esercizio dell'attività sindacale e del diritto di sciopero.
Art. 27. 
(Assemblea)
 
(...)
[9]
 
Le riunioni che possono riguardare la generalità dei dipendenti o gruppi di essi, sono indette singolarmente o congiuntamente dalle rappresentanze sindacali con ordine del giorno e secondo l'ordine di precedenza delle convocazioni comunicate a seconda del caso ai competenti Organi regionali.
 
Le modalità per l'esercizio del diritto di assemblea sono stabilite dalla Giunta, d'intesa con le Organizzazioni Sindacali interessate.
Art. 28. 
(Aspettative e permessi sindacali)
 
I dipendenti regionali, a domanda - da presentare per il tramite della competente organizzazione - sono collocati in aspettativa per motivi sindacali. Il contingente complessivo di aspettative è fissato in rapporto ad una unità ogni 5.000 dipendenti o frazione superiore a 2.500, da ripartire fra le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale.
 
Il coordinamento fra Regioni e Sindacati sulle aspettative in campo nazionale avverrà presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
Le Organizzazioni Sindacali indicheranno la ripartizione e i contingenti di aspettative nazionali.
 
In attesa che la materia sia regolata con apposite norme, nell'ambito della legge quadro del pubblico impiego, un rappresentante per ciascuna delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale è collocato in aspettativa sindacale a livello regionale, su richiesta della rispettiva organizzazione.
 
Ai lavoratori collocati in aspettativa per motivi sindacali sono corrisposti, a carico della Regione da cui dipendono, tutti gli assegni spettanti in forza delle norme vigenti nella qualifica rivestita. I periodi di aspettativa per motivi sindacali sono utili a tutti gli effetti, salvo che per il congedo ordinario. L'aspettativa ha termine con la cessazione, per qualsiasi causa, del mandato sindacale.
 
Oltre alle aspettative, come sopra disciplinate, i rappresentanti sindacali, su richiesta delle rispettive organizzazioni, hanno diritto, per l'espletamento del loro mandato, a permessi retribuiti fino alla concorrenza di un monte ore annuale complessivo per tutte le organizzazioni sindacali di tre ore pro-capite per i dipendenti in servizio alla data del 31 dicembre dell'anno precedente; tale monte ore così calcolato viene maggiorato del 5%.
 
Le modalità per la concessione dei permessi retribuiti sono stabilite dalla Giunta d'intesa con le Rappresentanze sindacali del personale regionale.
Art. 29. 
(Contributi sindacali)
 
I dipendenti hanno facoltà di rilasciare delega a favore della propria organizzazione sindacale per la riscossione dei contributi sindacali, la cui misura viene fissata, all'inizio di ogni anno ed a livello nazionale, dalle organizzazioni di categoria.
 
La relativa riscossione viene effettuata dall'Amministrazione mediante ritenute mensili il cui ammontare viene versato entro 15 giorni secondo le modalità indicate dalle organizzazioni.
Art. 30. 
(Locali per le Rappresentanze Sindacali)
 
Nel capoluogo della Regione viene assicurata permanentemente la disponibilità di un idoneo locale a ciascuna rappresentanza delle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative.
 
La Regione pone altresì, di volta in volta, a disposizione delle Rappresentanze Sindacali per l'esercizio delle loro funzioni un idoneo locale comune per ogni capoluogo di provincia, all'interno di una sede regionale.
 
Qualora il numero dei dipendenti di una unità, sede o altra entità organizzativa sia superiore a 10, le Rappresentanze hanno diritto di usufruire, ove ne facciano richiesta, di un locale idoneo per le loro riunioni.
 
All'interno delle unità, sedi o altre entità organizzative, le Rappresentanze Sindacali hanno diritto all'uso gratuito di appositi spazi posti in luoghi accessibili a tutti i dipendenti per l'affissione di pubblicazioni, testi o comunicati inerenti la materia di interesse sindacale o di lavoro.
Art. 31. 
(Tutela dei dirigenti delle Rappresentanze Sindacali)
 
Il passaggio ad altra sede o ad altro ufficio o il comando dei dirigenti delle Rappresentanze Sindacali può essere disposto solo previo nulla osta dell'associazione sindacale di appartenenza.
Art. 32. 
(Mandato Politico o Amministrativo)
 
Qualora il dipendente regionale risulti eletto a cariche pubbliche per mandato politico o amministrativo si applicano le disposizioni di cui alla legge 12 dicembre 1966, n. 1078 .
 
L'autorizzazione ad assentarsi dal servizio per il tempo necessario all'espletamento del mandato - prevista dall' art. 2 della legge n. 1078/1966 o da altre norme legislative - non potrà eccedere le 12 ore lavorative settimanali, elevabili, in via eccezionale, per incarichi di particolare impegno e rilevanza, a 18 ore settimanali.
 
La Giunta Regionale, in accordo con le locali Associazioni ANCI e UPI procederà, con atto separato, a fissare modi e limiti per la fruizione dei permessi retribuiti di cui al comma precedente, graduandoli opportunamente in relazione alle entità degli incarichi svolti.
 
Con lo stesso atto sarà indicata la documentazione necessaria.
 
Capo III. 
MOBILITA'
Art. 33. 
(Criteri per la mobilità territoriale del personale regionale nell'ambito dell'Ente)
 
La "mobilità esterna" disciplinata dal presente articolo, si realizza con l'assegnazione del dipendente ad altra sede di lavoro al di fuori del territorio comunale ove è situata la sede di provenienza.
 
Nel caso in cui il tempo di percorrenza dei mezzi pubblici di trasporto extraurbano dalla località della precedente sede di lavoro a quella di destinazione superi la durata di trenta minuti, l'assegnazione ad una sede esterna, come sopra definita, si effettua portandone a conoscenza tutto il personale, previa ricognizione delle richieste e delle aspirazioni del personale, attraverso opportune graduatorie tra i dipendenti di qualifica corrispondente a quella richiesta per la sede di destinazione, sulla base dei criteri oggettivi concordati con le Organizzazioni Sindacali a livello regionale e tenuto conto dei seguenti fattori: residenza, condizioni familiari, età, anzianità di servizio, necessità di studio.
 
Qualora il settore di attività di nuova destinazione comporti sostanziali modificazioni delle condizioni di lavoro, l'individuazione del personale da trasferire dovrà comunque avvenire secondo i criteri oggettivi predetti, anche se il tempo di percorrenza di cui al capoverso precedente non supera la durata di trenta minuti.
 
Al solo scopo di assicurare in via d'urgenza la continuità dei servizi, l'Amministrazione può derogare alle suddette procedure, mediante provvedimenti adottati di ufficio per la durata non superiore a trenta giorni, non rinnovabili.
Art. 34. 
(Mobilità territoriale: condizioni di svolgimento)
 
In relazione alle esigenze di mobilità derivanti in primo luogo dal trasferimento di personale alle Regioni, e per un periodo non superiore a due anni, il dipendente, per esigenze di servizio ed a seguito di formale provvedimento, può essere utilizzato temporaneamente presso una sede di servizio distante dal Comune della precedente sede non oltre 40 Km. ovvero per un percorso non superiore a 60 minuti con mezzi pubblici di trasporto.
 
In tal caso l'Amministrazione presso la quale il dipendente presta servizio provvederà a rimborsare al lavoratore la spesa per l'utilizzo dei mezzi pubblici extraurbani di trasporto di linea tra la propria residenza e la nuova sede di lavoro, nella misura eccedente la spesa già sostenuta dal lavoratore per recarsi dalla propria residenza alla precedente sede di lavoro.
 
Nel caso in cui il tempo di percorrenza dei mezzi pubblici di trasporto extraurbano dalla località a quella di destinazione superi la durata di 60 minuti il dipendente ha diritto di usufruire di un servizio di mensa esistente in zona, al medesimo prezzo convenzionato per gli altri lavoratori degli Enti pubblici che hanno accesso al servizio.
 
E' impegno di ciascuna Amministrazione ricercare soluzioni di orario funzionale, anche con caratteri di flessibilità - nel rispetto del monte ore settimanale obbligatorio - che favoriscano le possibilità dei lavoratori di usufruire di mezzi pubblici di trasporto di linea.
 
Non rientrano nella disciplina del presente articolo:
a) 
gli spostamenti temporanei di dipendenti per lo svolgimento in altre località di compiti propri dell'ufficio di appartenenza e configurabili come missioni, da sottoporre alla disciplina specifica di questo istituto;
b) 
gli spostamenti nel territorio resi necessari per l'ordinario svolgimento di compiti propri della qualifica professionale posseduta, da effettuarsi mediante uso dei mezzi di trasporto dell'Amministrazione, dei mezzi pubblici o autorizzando l'uso del mezzo di trasporto del lavoratore, alle condizioni previste dalla normativa dell'Ente di appartenenza.
Art. 35. 
(Mobilità tra Enti)
 
Il personale regionale può essere comandato a prestare servizio presso gli Enti destinatari della delega di funzioni regionali, ovvero presso gli Enti dei cui uffici la Regione si avvalga.
 
Ove il comando comporti spostamento della sede di lavoro, si applicano le norme dei precedenti articoli sulla mobilità.
 
E' consentito, inoltre, d'intesa con il dipendente interessato, il comando di personale tra le Regioni, tra queste e gli Enti Locali, per comprovate esigenze connesse e specifiche professionalità e per consentire l'interscambio di esperienza, formazione e aggiornamento professionale.
 
I commi 1°, 2°, 3°, 4°, dell' art. 40 della L.R. 12-8-1974, n. 22 , sono soppressi.
Titolo III. 
STATO ECONOMICO
Capo I. 
TRATTAMENTO ECONOMICO
Art. 36.[10] 
(Onnicomprensività del trattamento economico)
 
In attuazione del principio dell'onnicomprensività e della chiarezza retributiva, ai dipendenti regionali compete la retribuzione annua lorda derivante dal trattamento economico di livello e dalla progressione economica orizzontale, inglobante qualsiasi retribuzione per prestazioni a carattere sia continuativo che occasionale, ad eccezione del compenso per lavoro straordinario, della indennità di missione e di trasferimento e dell'indennità per la funzione di coordinamento .
 
Agli stessi dipendenti spettano, inoltre, l'aggiunta di famiglia, l'indennità integrativa speciale e la tredicesima mensilità, con i criteri stabiliti per i dipendenti dello Stato.
 
Gli importi dei compensi e dei gettoni che dovrebbero essere liquidati ai dipendenti designati dall'Amministrazione Regionale, in connessione con la carica o in rappresentanza della Regione, a partecipare a commissioni e a consigli di Amministrazione, ad assolvere incarichi commissariali o comunque a compiere prestazioni anche diverse da quelle normali, nell'interesse di altri Enti, sono versati dagli Enti medesimi alla Tesoreria della Regione su apposito capitolo di bilancio.
 
Ai dipendenti di cui al comma precedente sono riconosciuti il trattamento di missione e il compenso per lavoro straordinario, ove spettanti ai sensi delle vigenti disposizioni. Le ore di lavoro straordinario prestate non concorrono al raggiungimento del limite individuale annuo autorizzato presso la Regione.
 
Le somme così introitate, detratte le spese di cui al comma precedente, sono destinate, con deliberazione della Giunta Regionale, adottata sentite le rappresentanze sindacali del personale regionale, ad iniziative a favore del personale medesimo.
 
I commi 2°, 11°, 12°, dell' art. 55 della legge regionale 12 agosto 1974, n. 22 , sono soppressi.
Art. 37. 
(Trattamento economico di livello)
 
(...)
[11]
Art. 38. 
(Progressione economica nell'ambito di ciascun livello funzionale.)
 
La progressione economica nell'ambito di ciascun livello funzionale si articola per classi e scatti periodici biennali, nella misura e con le modalità di seguito specificate:
[12]
a) 
otto classi biennali dell'8% costante sul valore iniziale del livello;
b) 
dopo il 16° anno, scatti biennali del 2,50%, computati sull'ultima classe e comunque in modo da garantire il raggiungimento dello stesso importo di incremento economico rispetto allo stipendio iniziale, realizzabile, nel corrispondente livello, al 40° anno di anzianità, secondo la L.R. 74/79 .Le classi di stipendio e gli aumenti biennali, anche se convenzionali, si conferiscono con decorrenza dal 1° giorno del mese nel quale sorge il relativo diritto. In caso di nascita dei figli è concessa una maggiorazione dello stipendio, comprensivo delle classi maturate, pari al 2,50% alle condizioni previste per l'attribuzione di aumenti biennali anticipati di stipendio al personale civile dello Stato, riassorbibile all'atto del conferimento della successiva classe o scatto di stipendio.
 
Gli scatti biennali possono essere anticipati, a domanda, a seguito della nascita dei figli.
 
I commi 3°, 4°, 5°, 6°, 7° dell' art. 55 della L.R. 12-8-74, n. 22 , sono soppressi.
Art. 39. 
(Lavoro ordinario notturno e festivo)
 
I dipendenti prestano servizio in ore diurne dei giorni feriali, salvo che, in casi del tutto eccezionali e/o per particolari esigenze degli uffici, si renda necessaria l'istituzione di turni notturni e festivi.
 
Al dipendente compete per il servizio ordinario notturno prestato tra le ore 22 e le ore 6 un compenso pari a L. 600 orarie;
[13]
 
Per il servizio ordinario di turno, prestato in giorno festivo compete un compenso di L. 675 orarie, elevato a L. 1.000 orarie per il servizio ordinario notturno-festivo.
[14]
 
I compensi previsti dal presente articolo non sono pensionabili e, pertanto, non sono soggetti a contributi previdenziali.
Art. 40. 
(Retribuzione del lavoro straordinario)
 
La retribuzione oraria del lavoro straordinario è determinata secondo la seguente formula: retribuzione iniziale di livello + rateo della 13° mensilità maggiorata del 15%; per il lavoro straordinario prestato in orario notturno e nei giorni considerati festivi per legge, detta retribuzione è maggiorata del 30%; per il lavoro straordinario prestato in orario notturno nei giorni considerati festivi per legge, la retribuzione è maggiorata del 50%.
 
Le misure così ottenute sono ulteriormente maggiorate di un importo pari ad 1/175° dell'indennità integrativa speciale mensile spettante alla data del 1° gennaio di ciascun anno.
 
Le tariffe di lavoro straordinario attualmente corrisposte, in quanto risultanti superiori alle nuove aliquote derivanti dall'applicazione del presente articolo, saranno conservate fino al 31-12-1979. Dall'1-1-1980 si adotteranno le nuove tariffe previste dal presente articolo.
 
Il lavoro straordinario può essere compensato, in accordo con il dipendente, con riposo sostitutivo e con particolari adattamenti di orario.
Art. 41. 
(Trattamento economico di missione, di trasferimento e di prima sistemazione.)
 
Il trattamento economico di missione, di trasferimento e di prima sistemazione del personale regionale, è disciplinato dalla L.R. 5-12-1978, n. 74 e successive modifiche in conformità alle indicazioni della legge n. 417 del 16-7-1978 e del D.P.R. 26-1-1978, n. 513 .
 
Le misure dell'indennità giornaliera di missione previste per le qualifiche regionali dalla tabella A) allegata alla L.R. sopracitata sono così modificate per i livelli regionali:
 
8°, 7°, 6°, 5° livello L. 19.100
 
4°, 3°, 2°, 1° livello L. 14.000.
 
Le ore di lavoro straordinario compiuto in missione concorrono con quelle rese in sede al raggiungimento dei limiti individuali autorizzati.
 
Al 1° comma dell'art. 4 della L.R. 5-12-1978, n. 74 ed al 2° comma dell'articolo unico della L.R. 5-12-1978, n. 75 , vengono sostituiti alle qualifiche regionali i livelli regionali corrispondenti.
Art. 42.[15] 
(...)
Titolo IV. 
NORME TRANSITORIE PER L'INQUADRAMENTO DEL PERSONALE NEI LIVELLI FUNZIONALI
Capo I. 
INQUADRAMENTO GIURIDICO
Art. 43. 
(Criteri generali di inquadramento)
 
Con decorrenza dal 1° ottobre 1978 i dipendenti regionali sono inquadrati d'ufficio nei nuovi livelli funzionali, sulla base della tabella di corrispondenza di cui all'allegato B) e relative note, nonché dei criteri aggiuntivi stabiliti dagli articoli seguenti.
Art. 44. 
(Inquadramento nel 7° livello)
 
Il personale in servizio alla data del 30 settembre 78 appartenente alla qualifica funzionale di Istruttore di cui all' art. 4 della L.R. 12-8-74, n. 22 , e che in base alla tabella B risulti inquadrabile nel livello funzionale 6°, viene inquadrato, a decorrere dal 1° ottobre 78, nel livello funzionale 7° se in possesso di un'anzianità di servizio non inferiore a tre anni. Il restante personale appartenente alla qualifica funzionale di Istruttore, in servizio alla data del 30 settembre 78, sarà inquadrato nel livello funzionale 7° al compimento della predetta anzianità; nel frattempo è inquadrato nel livello funzionale 6°.
Art. 45. 
(Inquadramento del personale docente)
 
I docenti che operano nel settore della Formazione Professionale i quali, a norma della tabella B) allegata, dovrebbero essere inquadrati al 5° livello vengono inquadrati al 6° se esercitano una funzione docente per l'esercizio della quale è richiesto uno specifico diploma di laurea del quale devono essere in possesso.
 
A questi dipendenti non si applica il disposto di cui all'articolo precedente.
Art. 46. 
(Concorso interno per titoli ed esami)
 
La Giunta Regionale, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, bandisce - per la copertura massima dell'80% dei posti complessivamente disponibili in organico e nel limite della dotazione organica di ogni singolo livello messo a concorso - concorsi interni per titoli ed esami riservati al personale del ruolo regionale alla data dell'1-10-1978, inquadrato nei livelli di cui al precedente art. 2, in possesso alla data dell'1-10-1978 dei seguenti requisiti per l'attribuzione dei livelli regionali 4°, 5°, 6° e 8°:
a) 
appartenenza al livello regionale immediatamente inferiore a quello messo a concorso, unitamente al titolo di studio richiesto per l'accesso al livello di appartenenza;
b) 
ovvero appartenenza al livello regionale immediatamente sottostante quello indicato al punto a) unitamente al titolo di studio richiesto per l'accesso al livello messo a concorso.
 
Oltre ai requisiti di cui sopra i candidati dovranno possedere un'anzianità di servizio di almeno 1 anno.
 
In ogni caso, per l'applicazione del presente articolo le anzianità richieste si intendono maturate nelle qualifiche regionali di provenienza.
 
Per l'attribuzione del livello 5° è comunque richiesto la provenienza almeno dalla qualifica regionale di Operatore Specializzato.
 
Le prove d'esame, graduate a seconda dei livelli regionali da attribuire, consisteranno in prove scritte e orali oppure in prove orali e pratiche attitudinali.
 
Le modalità di valutazione dei titoli e le prove d'esame sono determinate nel bando di concorso.
 
Ai fini della valutazione dei titoli, l'eventuale svolgimento di funzioni superiori è riconosciuto con deliberazione della Giunta Regionale o dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio per il rispettivo personale, sulla scorta degli atti d'ufficio.
 
Il numero dei posti da mettere a concorso per ogni livello viene individuato con il provvedimento di Giunta che indice il bando.
 
Le domande devono essere indirizzate al Presidente della Giunta Regionale e pervenire entro e non oltre 20 giorni dalla data di esecutività delle deliberazioni di indizione dei concorsi interni; le domande sono sottoposte per l'ammissibilità alla Giunta Regionale.
 
L'inquadramento nei livelli superiori viene disposto con deliberazione di Giunta ed ha effetto dalla data del relativo provvedimento.
 
Sono esclusi dalla partecipazione ai concorsi di cui al presente articolo, i dipendenti che partecipano ai concorsi per l'attribuzione al livello superiore di cui al successivo art. 48.
Art. 47. 
(Commissione giudicatrice dei concorsi interni)
 
La Commissione giudicatrice di ciascun concorso interno previsto dal precedente articolo è composta come segue:
 
- dal Presidente della Giunta o da un Assessore da Lui delegato che la presiede;
 
- da due Consiglieri regionali, di cui uno di maggioranza ed uno di minoranza, designati dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale;
 
- da tre esperti nelle materie oggetto d'esame;
 
- da un rappresentante del personale scelto dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative.
 
Le funzioni di segretario sono svolte da un funzionario dell'Amministrazione designato dalla Giunta.
Art. 48. 
(Concorsi per soli titoli per l'accesso al livello superiore)
 
La Giunta Regionale bandisce, altresì, entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge, concorsi interni per soli titoli, riservati al personale regionale in possesso di una anzianità effettiva di anni otto senza demerito alla data del 30 settembre 1978 nella carriera correlata al livello di appartenenza inquadrato presso la Regione con decorrenza da data non posteriore al 1° aprile 1976.
 
L'accesso al livello immediatamente superiore a quello spettante è consentito nei seguenti casi:
a) 
dal livello con parametro 130 al livello con parametro 142;
b) 
dalle qualifiche non operaie del IV livello (142) al V livello (167);
c) 
dal V livello (167) al VI livello (178).
 
I posti messi a concorso ai sensi del comma precedente non possono superare il 30% della dotazione organica complessiva dei livelli di appartenenza alla data del 30 settembre 1978; in relazione agli eventuali posti soprannumerari che potrebbero derivarne saranno resi indisponibili altrettanti posti in altri livelli, i quali potranno essere conferiti a mano a mano che cesseranno i soprannumeri.
 
L'inquadramento al nuovo livello conseguito a seguito della partecipazione al predetto concorso interno ha decorrenza giuridico-economica dal 1° ottobre 1978. In ogni caso restano immutati gli effetti economici dell'inquadramento così come stabilito nel successivo articolo.
 
E' in ogni caso escluso dalla partecipazione al concorso interno per l'accesso a livello immediatamente superiore a quello spettante ai sensi del 1° comma del presente articolo il personale che comunque - anche per effetto della presente legge - abbia conseguito o consegua un passaggio di posizione, qualunque sia stato l'Ente o l'Amministrazione di appartenenza, tale da essere in qualifica corrispondente a carriera superiore a quella di appartenenza al momento del transito alla Regione ( art. 68 del D.P.R. n. 748/1972 , tabelle regionali di raffronto, riconoscimento di mansioni superiori, reinquadramento per revisione con effetto retroattivo della posizione presso l'Ente di provenienza, riconoscimento dei titoli di studio).
Capo II. 
INQUADRAMENTO ECONOMICO
Art. 49. 
(Posizione giuridica ed economica nel livello)
 
La posizione economica individuale nel livello di inquadramento è determinata sommando i seguenti elementi:
a) 
stipendio tabellare lordo in godimento al 30 settembre 1978, comprensivo di scatti e classi acquisiti;
b) 
eventuali assegni personali pensionabili;
c) 
aggiunzione senza titolo pari a quella spettante ai sensi del successivo articolo 50.
 
La posizione giuridica nel livello d'inquadramento è quella dello scatto o classe della nuova progressione economica corrispondente alla posizione economica individuale come sopra determinata. Ove non si riscontri coincidenza di importi, la posizione giuridica è quella dello scatto o classe immediatamente inferiore alla suddetta posizione economica.
 
Al dipendente viene, altresì, riconosciuto il "maturato in itinere" consistente nella quantificazione economica della frazione di tempo intercorsa, alla data del 30 settembre 1978, dalla data di maturazione dell'ultimo scatto e dell'ultima classe, rapportata ai tempi occorrenti nel vecchio ordinamento per conseguire lo scatto e la classe successivi, ovvero il secondo parametro retributivo, al fine di ridurre il tempo necessario per l'attribuzione dello scatto o classe successivi alla posizione giuridica di cui al precedente secondo comma.
 
La riduzione si determina secondo il seguente procedimento:
a) 
il conteggio del tempo viene eseguito in mesi con arrotondamento per eccesso delle frazioni superiori a 15 giorni;
b) 
si calcola l'incremento monetario che nella progressione economica orizzontale di provenienza, deriva dallo scatto e dalla classe o secondo parametro retributivo immediatamente successivi agli ultimi conseguiti e si rapportano tali incrementi alle mensilità virtualmente maturate al 30 settembre 1978 per il loro raggiungimento. Se il dipendente, nella progressione economica in atto al 30 settembre 1978 ha conseguito tutte le classi ivi previste, il rateo di scatto biennale si calcola sull'incremento economico dello scatto successivo all'ultima classe o scatto maturato;
c) 
qualora i ratei di scatto e di classe (o secondo parametro retributivo) in corso di conseguimento nella progressione economica orizzontale di provenienza, e virtualmente maturati alla data del 30 settembre 1978 - definiti nel loro valore con la procedura prevista alle lett. a) e b) - sommati alla posizione economico individuale come determinata dal primo comma del presente articolo, diano, nella nuova progressione, un valore uguale o maggiore ad una posizione stipendiale di scatto o classe superiore alla posizione giuridica assegnata, il dipendente acquisisce subito, ad ogni effetto, la posizione superiore;
d) 
qualora, a seguito dell'operazione di cui alla precedente lett. c), il dipendente non consegua una posizione giuridica superiore, il "maturato in itinere", sommato alla eventuale frazione monetaria eccedente la posizione giuridica di inquadramento concorre alla riduzione dei tempi di percorrenza necessari per l'attribuzione della classe o dello scatto superiore, stabilendo a quante mensilità il predetto importo equivale, nella nuova progressione economica, rispetto all'incremento economico mensile derivante dal conseguimento della posizione stipendiale di scatto o classe immediatamente successiva alla posizione giuridica di inquadramento acquisita. Ove dal saldo dell'operazione residui un resto, questo viene arrotondato per eccesso al mese intero se supera il 50 per cento dell'importo dell'incremento mensile della posizione stipendiale successiva; conseguentemente i tempi di percorrenza per raggiungere la posizione stipendiale di scatto o classe successiva a quella giuridica di inquadramento vengono ridotti di un pari numero di mensilità;
e) 
nel caso che, a seguito dell'acquisizione della posizione giuridica superiore con il procedimento di cui al punto c), residui una frazione monetaria che oltrepassa tale posizione, il residuo stesso riduce temporalmente i tempi di percorrenza per ottenere la posizione stipendiale di scatto o classe immediatamente successiva; in tal caso detta frazione si rapporta all'incremento economico mensile derivante dal conseguimento dell'ulteriore posizione stipendiale di scatto o classe immediatamente successiva al fine di determinare a quante di tali mensilità corrisponde e, dopo aver arrotondato a mese intero il possibile resto dell'operazione suddetta se eccedente il 50 per cento dell'incremento mensile stesso, il tempo di percorrenza per raggiungere la detta posizione stipendiale di scatto o classe immediatamente successiva saranno ridotti di un pari numero di mensilità.
 
Qualora la posizione economica individuale maggiorata del "maturato in itinere" risulti inferiore alla posizione iniziale del nuovo livello d'inquadramento, il dipendente si colloca alla posizione iniziale di tale livello e consegue i successivi scatti e classi nei normali tempi previsti dal nuovo ordinamento.
Art. 50. 
(Aggiunzioni senza titolo)
 
Ai dipendenti regionali sono attribuiti, a titolo di beneficio contrattuale, i seguenti aumenti lordi mensili comprensivi dell'acconto di L. 25.000 mensili concesso con L.R. 12-4-1977, n. 23 :
 
- L. 55.000 mensili per i dipendenti già rivestenti le qualifiche regionali di Custode, Operatore, Operatore Specializzato, Segretario;
 
- L. 47.000 mensili per i dipendenti già rivestenti le qualifiche regionali di Capo Ufficio, Istruttore;
 
- L. 43.000 mensili per i dipendenti già rivestenti la qualifica regionale di Capo Servizio;
 
- L. 40.000 mensili per i dipendenti già rivestenti la qualifica regionale di Dirigente di Settore.
Art. 51. 
(Valutazione servizi)
 
Ai soli fini dell'inquadramento della nuova posizione giuridica ed economica dei dipendenti in servizio al 30-9-1978, secondo le procedure e le modalità stabilite dall'art. 49 della presente legge, il servizio non di ruolo di cui agli artt. 66 e 71 della L.R. 12-8-1974, n. 22 e successive modifiche ed art. 2 della L.R. 27-12-1977, n. 63 , viene valutato come il servizio di ruolo.
Art. 52. 
(Assegni personali riassorbibili)
 
Per i dipendenti regionali provenienti dagli ex Consorzi di bonifica Montana in servizio presso la Regione al 30-9-1978, l'inquadramento economico nei nuovi livelli si effettua sulla base dell'art. 49, 1° comma, punti a) e c).
 
L'assegno personale pensionabile di cui risulta eventualmente provvisto detto personale, viene ridotto per la parte eccedente l'importo dal beneficio spettante ai sensi dell'art. 50, e l'eventuale ulteriore differenza sarà riassorbita con i futuri miglioramenti economici a qualsiasi titolo ivi compresi quelli derivanti dal maturato in itinere.
Capo III. 
INQUADRAMENTO NEL RUOLO REGIONALE DI PERSONALE COMANDATO PRESSO LA REGIONE E DI PERSONALE ASSUNTO AI SENSI DELLA L.R. 27-12-1977, N. 63
Art. 53. 
(Inquadramento nel ruolo regionale del personale in posizione di comando presso la Regione ai sensi dell' art. 40 della L.R. 12-8-1974, n. 22 , ovvero distaccato ai sensi dell' art. 8, L.R. 4-6-1975, n. 41 )
 
Il personale in posizione di comando, rispettivamente ai sensi dell' art. 40 della L.R. 12-8-1974, n. 22 , ai sensi dell' art. 8 della L.R. 4-6-1975, n. 41 , alla data del 30-9-1978 ed in servizio presso la Regione alla data di entrata in vigore della presente legge, può essere inquadrato, a domanda, previo assenso dell'Amministrazione di provenienza, nel ruolo regionale, nei limiti delle dotazioni organiche di ciascun livello previste dall'art. 10 della L.R. "Definizione delle attribuzioni dei servizi regionali - Determinazione della dotazione organica del personale".
 
L'inquadramento ha effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge e viene disposto per il livello funzionale corrispondente a quello rivestito nell'Amministrazione di provenienza, in base alla tabella di corrispondenza allegato C).
 
La posizione economica individuale nel livello d'inquadramento è determinata sulla base della posizione economica spettante al dipendente alla data immediatamente precedente la decorrenza dell'inquadramento regionale secondo l'ordinamento di provenienza.
 
La posizione giuridica nel livello di inquadramento è quella dello scatto o classe della nuova progressione economica corrispondente alla posizione economica individuale come sopra determinata.
 
Ove non si riscontri coincidenza di importi, la posizione giuridica è quella dello scatto o classe immediatamente inferiore alla suddetta posizione economica.
 
E' escluso, comunque, dall'applicazione del presente articolo il personale in posizione di comando presso la Regione ai sensi dell' art. 19 della L.R. 17-8-1974, n. 386 e dell' art. 6 della legge n. 349/77 .
Art. 54. 
(Inquadramento di personale assunto in base ai concorsi di cui all' art. 2 della L.R. 27-12-1977, n.63 )
 
Il personale assunto in forza della deliberazione della Giunta Regionale n. 82-901 del 26-11-1975, come disposto dall' art. 2 della L.R. 27-12-1977, n. 63 , purché in servizio presso gli uffici regionali da almeno un anno, alla data di entrata in vigore della presente legge, può, a domanda, essere inquadrato nel ruolo regionale nel livello corrispondente alla qualifica regionale di assunzione.
 
Si applicano a tal fine le norme di cui all' art. 4 della L.R. 27-12-1977, n. 63 .
 
Gli inquadramenti effettuati, ai sensi dei commi precedenti hanno effetto ai fini giuridici ed economici dalla data dei provvedimenti di nomina.
 
Si estendono al personale così inquadrato i commi 7° e 9° dell' art. 2 della L.R. 27-12-1977, n. 63 .
Titolo V. 
NORME FINALI
Art. 55. 
(Efficacia della legge)
 
La decorrenza degli effetti giuridici ed economici, previsti dalla presente legge, è fissata al 1° ottobre 1978.
 
Il periodo di validità del contratto triennale è venuto a scadenza il 31 dicembre 1978.
Art. 56. 
(Concorsi pubblici in via di espletamento)
 
I concorsi di ammissione all'impiego regionale, in corso di svolgimento per i quali ha già avuto inizio l'iter per l'espletamento delle prove di esame alla data di entrata in vigore della presente legge, sono espletati con l'osservanza delle norme previste dalla L.R. 12-8-74, n. 22 .
 
I vincitori degli stessi saranno immessi nei livelli funzionali secondo il rapporto di corrispondenza seguente: II livello = custode III livello = operatore IV livello = operatore specializzato V livello = segretario Per i livelli VI e VII si tiene conto delle figure professionali secondo i criteri esposti nelle note esplicative della tabella B).
Art. 57. 
(Rinvio)
 
Per quanto non previsto dalla presente legge valgono le disposizioni legislative vigenti in quanto con esse compatibili.
 
Le parole "
qualifica funzionale
" s'intendono sostituite con le parole "
livello funzionale
" nelle leggi regionali 12-8-1974, n. 22 e 27 dicembre 1977, n. 63, nonché nelle leggi regionali 5-12-1978, n. 74 e 75 e successive modificazioni ed integrazioni.
 
Sono altresì soppressi gli artt. 41 e 54 della L.R. 12-8-74, n. 22 .
Art. 58. 
(Principio della contrattazione)
 
Per tutti i problemi inerenti l'organizzazione del lavoro ed i suoi riflessi sul personale, si dà attuazione al principio della contrattazione sindacale.
Art. 59. 
(Disposizioni finanziarie)
 
Agli oneri derivanti dall'applicazione degli artt. 39, 42, 46, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 56 e dell'articolo 40 della presente legge per l'anno finanziario 1978, valutati rispettivamente in 660 milioni e in 10 milioni, si provvede mediante una riduzione di 670 milioni in termini di competenza e di cassa del fondo speciale di cui al capitolo n. 12500 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1979 e mediante l'istituzione, nello stato di previsione medesimo, dei seguenti appositi capitoli:
 
- N. 201 - "Somme da corrispondere al personale regionale per l'adeguamento delle retribuzioni al nuovo contratto nazionale relativamente al periodo 1° ottobre 1978 - 31 dicembre 1978", con lo stanziamento di 495 milioni in termini di competenza e di cassa;
 
- N. 221 - "Oneri riflessi a carico della Regione per il personale, relativamente al periodo 1° ottobre - 31 dicembre 1978, in applicazione del nuovo contratto nazionale", con lo stanziamento di 165 milioni in termini di competenza e di cassa;
 
- N. 261 - "Somme da corrispondere al personale regionale per l'adeguamento dei compensi per il lavoro straordinario in applicazione del nuovo contratto nazionale relativamente al periodo 1° ottobre 1978 - 31 dicembre 1978" e con lo stanziamento di 10 milioni in termini di competenza e di cassa.
 
Agli oneri derivanti dall'applicazione degli artt. 39, 42, 46, 48, 49, 50, 51, 52, 53 e 56 e dell'articolo 40 de]la presente legge per l'anno finanziario 1979, valutati rispettivamente in 2.635 milioni e in 35 milioni, si provvede mediante una riduzione di pari ammontare, in termini di competenza e di cassa, del fondo speciale di cui al capitolo n. 12500 dello stato di previsione della spesa per l'anno finanziario 1979 e mediante l'iscrizione, in termini di competenza e di cassa, delle somme di 2.110 milioni, di 525 milioni e di 35 milioni, rispettivamente ai capitoli n. 200, n. 220 e n. 260 dello stato di previsione della spesa per lo stesso anno.
 
Nei bilanci per gli anni finanziari 1980 e successivi le somme di cui al precedente comma saranno iscritte in aumento agli stanziamenti dei corrispondenti capitoli dei rispettivi bilanci.
 
Il Presidente della Giunta Regionale è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le occorrenti variazioni di bilancio.
Art. 60. 
(Dichiarazione d'urgenza)
 
La presente Legge è dichiarata urgente, ai sensi dell' art. 45 dello Statuto , ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte.
Data a Torino, addì 17 dicembre 1979
Aldo Viglione

Allegato A 

Tabella A

Allegato B 

Tabella B

Allegato C 

Tabella C


Note:

[1] Questo comma dell'articolo 12 è stato inserito dal primo comma dell'articolo 2 della legge regionale 5 del 1981.

[2] Questo comma dell'articolo 15 è stato abrogato dal quarto comma dell'articolo 3 della legge regionale 5 del 1981.

[3] Questo comma dell'articolo 15 è stato abrogato dal quarto comma dell'articolo 3 della legge regionale 5 del 1981.

[4] Questo comma dell'articolo 16 è stato inserito dal primo comma dell'articolo 4 della legge regionale 5 del 1981.

[5] In questo comma dell'articolo 17 le parole "L'utilizzo del periodo di congedo ordinario è interrotto nel caso di ricovero ospedaliero o gravi malattie od infortuni gravi, adeguatamente documentati." sono state aggiunte ad opera del primo comma dell'articolo 5 della legge regionale 5 del 1981.

[6] La lettera g) del primo comma dell'articolo 18 è stato sostituito dal primo comma dell'articolo 6 della legge regionale 5 del 1981.

[7] Questo comma dell'articolo 20 è stato inserito dal primo comma dell'articolo 7 della legge regionale 5 del 1981.

[8] Questo articolo è stato sostituito dal primo comma dell'articolo 1 della legge regionale 3 del 1981.

[9] Questo comma dell'articolo 27 è stato abrogato dal quindto comma dell'articolo 10 della legge regionale 5 del 1981.

[10] L' art.1 della l.r. 85/1980 fornisce l'interpretazione autentica di questo articolo riscrivendone parzialmente il testo.

[11] Questo comma dell'articolo 37 è stato abrogato dal secondo comma dell'articolo 13 della legge regionale 5 del 1981.

[12] Questo comma dell'articolo 38 è stato sostituito dal comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale 5 del 1981.

[13] Questo comma dell'articolo 39 è stato sostituito dal primo comma dell'articolo 16 della legge regionale 5 del 1981.

[14] Questo comma dell'articolo 39 è stato sostituito dal primo comma dell'articolo 16 della legge regionale 5 del 1981.

[15] L'articolo 42 è stato abrogato dal secondo comma dell'articolo 15 della legge regionale 5 del 1981.